Reboot System

Posted on 31/08/2022 in amarcord

Sempre tanto tempo fa, un lavoro che mi ha consentito di realizzare parecchi dei sogni meno confessabili di un sysadmin.

(Il che rivelerà che lavoro fosse e dove mi trovassi a coloro che sono familiari con altri episodi - uno, in particolare - e che prego di tenersi l'informazione per loro).

Non ricordo più i nomi, ma tanto li avrei cambiati lo stesso.

Ero sysadmin junior di un progetto che coinvolgeva una realtà "parecchio" grossa, che nonostante qualche temporanea e passeggera caduta di stile aveva standard molto elevati, e molto paranoici.

Un giorno stavo ciappinando con il sistema che mi competeva, quando entra sbattendo la porta il Duca-Conte Balabam, supervisore-arcangelo di dipartimento. "Il sistema X-Y-Z non risponde!" tuona.

Anche se non è mia responsabilità, sbianco. Un crash del sistema X-Y-Z avrebbe avuto conseguenze "spiacevoli" almeno quanto incrociare i flussi davanti a Gozer il Gozeriano. Inoltre sono davanti al megadirettore dipartimentale galattico, entità empirea di cui nojaltri umili admin potevamo solo favoleggiare.

"Solo un momento, Altezza" balbetto, e mi butto sul telefono.

Non c'è nessuno nella control room dipartimentale.

Non risponde nessuno al centro di coordinamento.

Sprezzante, il Duca-Conte m'informa che ha già provato lui a contattare chi di dovere, senza successo.

Mentre già mi vedo incenerito dal fulmine di Giove, mi si illumina una lampadina. Impossibile siano tutti morti. Siamo noi che non riusciamo a contattarli!

"Potrebbe... potrebbe essere semplicemente saltata la connessione fra qui e Giedi Prime, Santità Serenissima" mormoro.

Lo sguardo incredulo di chi ha udito un insetto formulare una ipotesi plausibile è seguito da un burbero, "Può verificare?"

Alle domande del Duca-Conte, mi era stato spiegato all'orientamento, si poteva rispondere solo in due modi: "Sì, signore!" e "Sono stanco di vivere, signore!". Scelgo la prima e comincio a pistolare furiosamente sulla tastiera, collegandomi a sistema dopo sistema per cercare di capire cosa fosse successo, dove, e fino a dove.

Alla fine emetto un sospiro di sollievo: "Vostra Divina Grazia, si è - ummm - impallato il, be', il router Lumachetta Diciassette" annuncio, riprendendo colore.

"Può rimediare?"

"Uh - uh - er - veramente - io -"

"Allora. Sì o no?"

Questa la so. "S-s-sì, signore!... ma non dovrei essere io - è compito della control room -"

(Soprattutto, per fare quel che avevo fatto fino a quel momento, avevo usato un paio di credenziali che, in teoria, non avrei dovuto possedere, e nella fretta l'avevo fatto dal mio terminale, senza escamotage (bravo bischero!), in modo tale che per rintracciarmi ci sarebbero voluti al più due secondi. E per vari motivi, già non ero la persona più simpatica a quelli della control room. E neanche di quel sistema, avrei dovuto avere la password: ma be', sapete com'è).

"Faccia quel che deve fare, ma disimbubboli quel raut. O come si chiama. Mi ha capito. ORA."

"E' - be', tecnicamente è semplice -"

"Lo ha fatto?"

"glup Sì, Santità. Attendo che il router si riavvii... solo un momento ancora... ecco, Lumachetta Diciassette risponde... le VPN stanno andando su. Raggi stabili. Il sistema X-Y-Z... risponde, signore! Tutti i sistemi verdi, operatività al cento per cento. Signore."

Tiro un sospiro di sollievo che rallenta di due millisecondi la rotazione terrestre.

"Molto bene. Il mio lavoro qui è finito," annuncia freddo il Duca-Conte iniziando a voltarsi.

In quel momento, giuro non potevano essere passati più di cinque secondi, squilla il telefono sulla mia scrivania.

Lo guardo fra lo stupito e il preoccupato. Chi...? E perché? Oops.

"Beh? Risponda." ordina dalla porta il Duca-Conte.

Alzo la cornetta e la porto all'orecchio. Non l'avessi mai fatto.

"CHI CAZZO SEEEEIIIIIIII?!??!?" bercia uno dall'altro lato. Le cose non si prospettano bene.

"Firenze 215, Sern-"

"CHI CAZZO SEEEEIIIII???!?! IO TI ROVINOOOOO... TI DISTRUGGOOOOOO... SEI MORTO, HAI CAPITO?!? MORTOOOO"

"Uh - io -"

E in quel momento, l'illuminazione. No, davvero, raramente credo di aver avuto idee così buone in vita mia.

"Vostra Magnificenza," mormoro umile, allontanando l'orecchio per cui sento solo un lontano "UUUMMMUUUMMMUUUURRRGHHHHHOO...", "credo sia per lei".

Il Duca-Conte mi scruta con occhio sospettoso, ma prende la cornetta ululante con malgarbo. Posso immaginarmi che stia pensando "Puah! L'ha pure toccata.".

"Balabam. Con chi parlo?"

"UUUUMMMUUURRRGHHHUOOoo - - - ububum?"

"Sono il Duca-Conte Maria Rita Vittorio Balabam, Megadirettore Dipartimentale Galattico. CON. CHI. PARLO? "

"mun mun" (in font 5 punti, grigio chiaro con venature e schizzetti marroni)

"Bene. Qual è il problema?"

"mu" (font 4 punti, bianco cadaverico con ampi spruzzi marroni)

"Parli più forte! Sì! E quindi?"

"mu... mu"

"Ne sono consapevole. Berni, qui, ha agito su Mio Ordine, dato che voi non eravate raggiungibili. Qualcosa non va? Sta forse mettendo in dubbio la Mia onnipotenza?"

"'o"

"Bene. La saluto e le ripasso Perni. Mi farete poi avere un rapporto dettagliato sul perché io abbia dovuto abbassarmi personalmente a fare srotolare il bubboler." conclude, dandomi la cornetta e allontanandosi.